domenica 14 agosto 2011

I passi per fare domanda d'Immigrazione


Oggi pubblico una sorta di vademecum per l'aspirante emigrante. Dalle emails che ricevo quotidianamente deduco che il percorso che va dall'eleggibilità alla domanda di immigrazione è ancora confuso e difficile da comprendere per tanti. Mi auguro che questo post chiarisca qualche dubbio e aiuti chi si accinge ad intraprendere la strada dell'application as skilled worker.

Step 0 – Identificare la propria qualifica attraverso il NOC
Se non l'avete già fatto, da lavoratore qualificato è necessario identificare il vostro codice NOC, un numero a 4 cifre che identifica univocamente la vostra professione all'interno del sistema lavorativo Canadese. A questo link la lista delle 520 occupazioni in Canada.

Step 1 - Who can apply - Chi puó fare domanda
Un passo fondamentale per poter fare domanda di immigrazione permanente come lavoratore qualificato, se NON siete in possesso di un'offerta di lavoro, è assicurarsi che il proprio NOC appartenga alla lista degli skills richiesti dal mercato del lavoro Canadese ed obbligatorio ai fini dell'eleggibilità all'immigrazione in Canada. In pratica il Governo Canadese richiede almeno un anno di lavoro continuativo, regolarmente retribuito, in almeno una delle professioni qui elencate (as of July 1, 2011):
  • 0631 Restaurant and Food Service Managers
  • 0811 Primary Production Managers (Except Agriculture)
  • 1122 Professional Occupations in Business Services to Management
  • 1233 Insurance Adjusters and Claims Examiners
  • 2121 Biologists and Related Scientists
  • 2151 Architects
  • 3111 Specialist Physicians
  • 3112 General Practitioners and Family Physicians
  • 3113 Dentists
  • 3131 Pharmacists
  • 3142 Physiotherapists
  • 3152 Registered Nurses
  • 3215 Medical Radiation Technologists
  • 3222 Dental Hygienists & Dental Therapists
  • 3233 Licensed Practical Nurses
  • 4151 Psychologists
  • 4152 Social Workers
  • 6241 Chefs
  • 6242 Cooks
  • 7215 Contractors and Supervisors, Carpentry Trades
  • 7216 Contractors and Supervisors, Mechanic Trades
  • 7241 Electricians (Except Industrial & Power System)
  • 7242 Industrial Electricians
  • 7251 Plumbers
  • 7265 Welders & Related Machine Operators
  • 7312 Heavy-Duty Equipment Mechanics
  • 7371 Crane Operators
  • 7372 Drillers & Blasters - Surface Mining, Quarrying & Construction
  • 8222 Supervisors, Oil and Gas Drilling and Service

Step 2Self-assessment Test
Una volta stabilito che la propria professione appartiene alla lista delle 29 qualifiche ricercate qui in Canada, si puó procedere al passo successivo che consiste nel valutare i propri skills in termini di punteggio. Ricordo che il processo di immigrazione in Canada si basa su un sistema di punteggi che vede un requisito minimo di 67 punti su 100, stabiliti su 6 fattori di selezione, vi rimando a questo post per i dettagli. Premetto che il test chiede anche il livello di conoscenza delle lingue: Francese ed Inglese, è ovvio che, da questo punto di vista, è solo indicativa la selezione, in quanto la vostra reale conoscenza sarà poi valutata attraverso gli esami di IELTS e TEF. Vi rimando a questo link sul sito del CIC per il test.

Step 3 – I documenti da compilare
Una volta stabilito che professione e punteggio rientrano nei criteri di eleggibilità all'immigrazione si puó passare alla compilazione di tutta la documentazione necessaria ed al successivo invio. A questo link troverete, a fondo pagina, una serie di link che vi apriranno documenti in formato PDF da compilare online e stampare.
Fees -
I costi per poter fare domanda sono riportati nella seguente tabella, variano in base al numero di persone incluse nella domanda:
Principal applicant
$550
A family member of the principal applicant who is 22 years of age or older, or is less than 22 years of age and is a spouse or common-law partner
$550
A family member of the principal applicant who is less than 22 years of age and is not a spouse or common-law partner
$150
Per una lista completa di tutti i costi da affrontare durante il processo di immigrazione si puó visitare da questo link il sito del CIC.

Step 4 – Invio della documentazione
Per l'invio di tutta la documentazione e per il pagamento delle varie tasse previste vi rimando a questo post.

Step 5 – l'attesa!
Questo è il passo piú duro e direi anche quello che piú sembra interminabile! Ma aiuta a prepararsi psicologicamente ad un importante cambiamento di vita, nel bene e nel male; ed anche ad organizzarsi in questo senso.

Oggi immigrare in Canada è molto piú complesso di quanto non lo fosse 5/10 anni fa. Solo 10,000 lavoratori qualificati riescono ad immigrare in Canada ogni anno, con un massimo di soli 500 per ogni categoria ricercata. Superare un processo di immigrazione così rigido e restrittivo è diventato oggi un enorme traguardo, a tutti quelli che intraprendono questa strada faccio un enorme in bocca al lupo e, come dico sempre, ogni sacrificio is worth it!

martedì 24 maggio 2011

Noleggiare una bici a Toronto

Qui a Toronto, il 3 Maggio 2011 é stata lanciata una interessante iniziativa, a cui dedico questo post: le bici della BIXI Toronto. Piú di 1000 bici in 80 stazioni sparse per tutta la cittá con 1500 docking points. In pratica é un efficiente sistema di noleggio bici tramite l’uso di una carta di credito. É il primo sistema di noleggio bici aperto qui a Toronto e il cui nome ricalca quello di Montreal BIXI. Stesso sistema presente a Londra (UK), a Melbourne (Australia) ed in 3 cittá degli USA. É possible trovare le bici in vari punti della cittá, prevalentemente nella Toronto downtown, all’aperto solitamente sui marciapiedi, almeno per ora non mi é mai capitato di vederne in altri posti; sono ottime bici con cambio shimano e facili da usare. Il noleggio é molto semplice, innanzitutto bisogna possedere una carta di credito, si paga una quota fissa giornaliera che puó essere bassa come 5$ per 24h oppure si puó scegliere l’opzione 12$ per 72h nel caso in cui si voglia usare la bici per piú volte nell’arco di 3 giorni. La tariffa é oraria, I primi 30 minuti sono inclusi nella quota fissa poi si hanno cifre come 1.5$ l’ora, prezzi abbastanza ragionevoli direi. C’é da notare che viene addebitato sulla carta un deposito di sicurezza di 250$ che verrá rimborsato una volta restituita la bici, secondo il sito il rimborso é previsto nel giro di 10 giorni ma per mia esperienza é stato pressoché immediato dopo la restituzione della bici. Ci sono 1500 docking points in cittá, la bici in pratica non deve essere obbligatoriamente riportata nel posto dove la si é noleggiati ma la si puó lasciare dove piú conviene, se tutti i docking points sono occupati si puó richiedere, gratuitamente, un’estensione di 15 minuti e restituire la bici in un altro punto della cittá, ma devo dire capita di rado. Avere una carta di credito qui è davvero fondamentale ma per chi arriva solo con un Woking Holiday Visa o non ha credit history ricordo che è sempre possible fare una secure-credit card oppure una carta di credito prepagata, anche la Poste-Pay puó andare bene! Per chi arriva in estate qui a Toronto suggerisco: noleggiate una bici su Front St., con 6.5$ si puó prendere il ferry boat che vi porta su Toronto Island con bici al seguito, la vista della cittá da lí è bellissima…ed anche l’isola, se poi avete il telo mare potete stendervi a prendere il sole sulla spiaggia a nord di Centre Island…sempre che non faccia troppo freddo!

martedì 15 marzo 2011

Scarpe e neve

Oggi pubblico un post che va ben lontano dal trattare problematiche inerenti il processo di immigrazione in Canada ma tratta di un argomento che, come ad ogni donna, mi sta molto a cuore: le scarpe! Come tutti sanno il clima qui a Toronto è freddo per un lungo periodo dell’anno, seppure l’estate 2010 sia stata cosí caldo-umida da fare invidia ad un’afosa giornata alle Maldive…ovvio a parte questo le Maldive ci invidiano ben poco. Ma senza uscire troppo fuori dall’argomento, come sono solita fare, vorrei chiarire quanto sia importante per chi vive qui in Canada l’avere un paio di stivali da neve resistenti all’acqua. In realtà gli stivali da neve che conosciamo noi sono un pò diversi da quelli usati qui a Toronto. Io sono cresciuta in una regione in cui le chances di vedere una tormenta di neve erano pressochè le stesse di quelle di trovare un controllore sull’autobus la domenica pomeriggio, di conseguenza ho sempre associato allo stivale da neve l’immagine del doposci, terribile a dirsi come ad indossarsi. Qui gli stivali da neve sono altrettanto orrendi ma hanno delle caratteristiche essenziali per la sopravvivenza agli inverni Canadesi: oltre che tassativamente resistenti all’acqua devono essere antiscivolo e possibilmente abbastanza caldi e comodi. Se ne vedono davvero tanti, uno piú brutto dell’altro ma tutti con lo stesso obiettivo: evitare di congelarsi i piedi! Io per prima ho avuto 2 giorni di dolori ad un piede per aver aspettato 30 minuti alla fermata dell’autobus (un pó fuori Toronto) senza i miei essenziali ed indispensabili stivali da neve! Un dubbio viene a chi non è abituato a questo tipo di clima: come vado in ufficio con delle scarpe così orrende? In Canada tutti cambiano le scarpe appena arrivati sul posto di lavoro. Nella grande maggioranza dei casi gli uffici sono predisposti con cassetti molto profondi tali da poter contenere un paio di stivali da neve ed altro. In molti lasciano a lavoro piú di un paio di scarpe cosí da poter indossare quello adeguato all’abbigliamento scelto per la giornata. Seppure inizialmente vedessi questa cosa un pò strana oggi la trovo intelligente e soprattutto necessaria. Quando nevica o c’è ghiaccio c’è sempre tanto sale sulle strade, il sale corrode inesorabilmente per cui immagino che sarebbe impossibile usare stivali di pelle senza vederli rovinare dopo poche settimane. Un altro dei lati positivi di questa cosa è che le scarpe hanno una vita davvero piú lunga, infatti anche in estate si esce in infradito o sandali per poi cambiarli in ufficio. In nessun modo, come è ovvio che sia, questo dovrebbe essere un buon motivo per comprare MENO scarpe però!

sabato 29 gennaio 2011

Da Palermo con un biglietto di sola andata


Alessandro compie in questi giorni un anno dal suo landing come immigrato, ecco le sue riflessioni a distanza di mesi dall'arrivo in Canada...

Consiglio di cliccare sui link mentre si legge

Un anno fa ho lasciato l’Italia (Sicilia Bedda
).
Non sono partito per cercare lavoro; sono venuto a trovare giustizia e, quindi, liberta’. Conoscevo Toronto da turista e da lettore. Conosco l’Italia per averci vissuto e, soprattutto, lavorato per tanti anni. Certe cose si possono tollerare da soli, forse. Ma se si hanno figli non si puo’. E noi siamo venuti qua. E non mi dilunghero’ ulteriormente su cio’ che abbiamo lasciato, compreso il dolore di stare lontano da genitori, sorelle, parenti, amici (The Guess Who "No Time"
).
Quando ci fa un cambiamento cosi’, ci si “accolla” di avere per sempre il cuore a pezzi. Si sogna, si costruisce, ci si realizza e si e’ felici; c’e’ di fondo un rumore latente che solo la bellezza di questo posto (intesa onnicomprensivamente) puo’ soffocare (Appocundria
).

E’ passato un anno, ma , come tutti i viaggi interdimensionali, mi sento qui da secoli.

Gia’ da prima di arrivare mi sono sentito voluto bene e coccolato dal Canada, allegro e propositivo (Hedley - Cha-Ching
).
All’aeroporto c’e’ la scritta Welcome grande grande e io mi sono sentito veramente benvenuto. Sorridevano tutti, persino le valigie e la borsa piena di libri, depliants e pubblicazioni di cui mi hanno fatto omaggio.
I primi giorni li ho passati ad andare in giro per Toronto. Nella prima settimana avevo gia’ tutti i documenti tranne la carta sanitaria (arrivata l’89mo giorno); mi ero persino iscritto all’elenco dei residenti all’estero, cancellando immediatamente la mia residenza italiana.
Ho visitato i tanti Newcomer centre che, a spese del governo, forniscono assistenza ai nuovi venuti: corsi ed esami di lingua, informazioni sui doveri burocratici, job search workshop. Ero un teenager, senza patente, senza credit history, senza casa, senza lavoro; ma non mi sono mai sentito abbandonato. Anzi, mi sono sentito subito parte di questa nazione. Guardavo le olimpiadi di Vancouver e gioivo per le vittorie canadesi. Mi sono commosso ascoltando l’inno durante la cerimonia di chiusura di Vancouver 2010 (National Anthem of Canada after winning the gold medal during olympic game
). Abitavo finalmente a Toronto, una delle 10 citta’ piu’ vivibili del pianeta.
Trovare lavoro e’ stato complicato per me, piu’ di quanto pensassi. Tante volte mi sono sentito dire overqualified: il curriculum (resume come si dice qua) deve essere adattato alla posizione per la quale ci si candida. Non basta vomitare su carta tutti i titoli acquisiti negli anni. Si devono sintetizzare in 2 pagine titoli utili, competenze legate al lavoro; ed aggiungere una cover letter. Il linguaggio è diverso, così come gli aggettivi da usare. Comunque l'impatto è lenito dai Centri per gli immigrati: il governo ti fornisce tanti strumenti ed informazioni, persino troppi. Gli immigrati, gli anziani ed I bambini sono le categorie considerate più deboli In Canada. Alcuni di quegli strumenti sono utili: le lezioni di inglese gratuite, il riconoscimento dei titoli di studio, I progetti di transizione che consentono di fare praticantato pagato in Ufffici o compagnie ospitanti (Career Bridge). Altri troppo enfatici, come I job search workshop, che ti insegnano come mettere le mani e come parlare durante I colloqui di lavoro.Altri completamente inutili, come la preparazione del portfolio, chhe non mi è mai stato chiesto nei colloqui, ma che, ripensandoci, mi ha fatto ricordare chi sono e cosa ho fatto quando ero maggiorenne e lavoratore.
Nel frattempo ho cercato e trovato la casa, accolto con gioia il container con le nostre cose italiane, comprato il letto ai pupi.
Poi mi hanno raggiunto Claudia e I bambini (Tim Hortons Coffee Commercial - Welcome Home.
).
Lorenzo si è inserito subito, andando a scuola dopo 2 settimane dal suo arrivo; ha imparato subito a parlare inglese. Nei mesi da disoccupato ho capito meglio dove fossi, sono stato tanto tempo con I bambini, dato che Claudia ha cominciato a lavorare quasi subito. E' stato bello girare con I pupi in bici, frequentare I parchi e le biblioteche (unico papà tra tante mamme).

Questo e' il posto dove dovevo nascere e crescere con i valori che mi hanno insegnato a scuola e a casa.