mercoledì 11 novembre 2009

I hate recruiters!

Quando si è alla ricerca di un lavoro è quasi impossibile non finire nell'imbattersi in qualche recruiter, o head-hunter. Ritengo questa categoria di persone una delle più infide ed ingannatrici che abbia mai conosciuto!! Mai dico mai fidarsi di ciò che dicono! Per loro esiste solo una regola: il guadagno. Le mie esperienze con loro sono state tutte negative, in mesi di colloqui conoscitivi e di telefonate non ne ho trovato neanche uno che mi abbia procurato una sola interview con uno straccio di cliente. C'è da dire che una persona disoccupata che cerca attivamente lavoro è una fonte di informazioni per queste persone. Contattano i candidati con fantomatiche possibilità lavorative presso aziende, banche internazionali, posizioni ultra pagate, solo per chiedere al candidato stesso con chi ha fatto colloqui, per farsi dare referenze di Managers da poter contattare. Alcuni arrivano addirittura ad invitarti per un colloquio conoscitivo e a chiederti espressamente di elencare su un foglio di carta tutte le società con cui si è fatto colloqui così da potergli proporre risorse. Poi ovvio spariscono come la neve al sole appena hai dato loro tutte le info che cercano. La cosa negativa purtroppo è che le grosse aziende lavorano solo con questi individui e non direttamente con i candidati, per cui è durissima per un immigrato che non ha esperienze lavorative/istruzione/lingua Canadese riuscire a farsi chiamare per un colloquio senza avere uno di questi agganci. Molti di loro possono proporre solo 1-2 resùme al cliente, di conseguenza preferiscono giocarsi carte vincenti che uno zoppicante immigrato di cui non si sa molto riguardo le precedenti esperienze lavorative. E' da ricordare che la richiesta delle referenze viene fatta SOLO in caso in cui l'ipotetico employer sia disposto a fare un'offerta di lavoro e si voglia accertare delle precedenti esperienze lavorative. Quindi dopo i vari colloqui conoscitivi e tecnici che sono previsti nel processo di assunzione presso un'azienda. Per cui diffidate di un recruiter che vi chiede referenze senza neanche aver fatto un colloquio. Il mio consiglio è questo: non fate mai troppo affidamento su ciò che vi può dire un recruiter/head-hunter, basate ogni vostro progetto, aspettativa per una posizione di lavoro solo ed esclusivamente sui colloqui fatti direttamente presso l'azienda che vi interessa o i contatti presi con qualcuno di loro. Possono darvi l'impressione di credere in voi come il perfetto candidato che stavano cercando e poi sparire nel nulla subito dopo! Io ho trovato recruiters che mi hanno chiamato a lavoro risalendo dal mio CV su LinkedIn, mettendomi in posizioni difficili in ufficio e poi sparivano d'un tratto senza rispondere più neanche alle email! Anche quando vi hanno trovato un cliente disposto a valutare la vostra candidatura cercheranno sempre di convincervi ad accettare un prezzo più basso sullo stipendio così da avere più chances rispetto ai loro concorrenti in gioco per la stessa posizione. Io rimarrò sempre di un'opinione su questa gente: incompetenti ciarlatani che non hanno neanche cognizione di causa di cosa concerne il vostro lavoro. A questo link un interessante blog a proposito.

mercoledì 28 ottobre 2009

Un anno da PR

E' già trascorso un intero anno. Il tempo vola ed io mi guardo indietro ricordando il giorno del mio landing, a distanza esatta di un anno l'ho rifatto rientrando dalla mia breve ed intensa vacanza in Calabria. Con assoluta certezza posso dire che questo 2009 è stato uno degli anni più difficili della mia vita. Partendo dalle lacrime dei miei genitori all'aeroporto, agli sguardi di chi non mi conosce dei miei nipotini alla solitudine che mi pervade in questa cosmopolita città. Ma nonostante tutto dico con altrettanta certezza: adoro Toronto! Tutto ciò che c'è stato: la depressione, le insoddisfazioni, le gioie, i dubbi sono una componente giustificata e presente in tutti quelli che vivono la mia esperienza, in tutti gli emigranti.
Che dire di questo primo anno da immigrata? Beh, ho trovato un lavoro, ho affittato un condo in centro, ho persino scoperto un tizio che mi entrava in casa una volta a settimana a fare il suo bucato e usufruire dei miei divani rosa! Ma ho anche perso la mia nonna 95enne senza essere lì nel giorno del suo funerale. Ho mancato i primi passi e le prime parole dei 2 ometti di casa, ho dovuto rinunciare al lusso di una macchina ma sono diventata uno zipster! Ho imparato ad amare questa lingua e questa città, ho fatto qualche nuovo amico e ne ho ritrovati di vecchi chiedendomi quanto piccolo è il mondo! Ho cercato un altro lavoro e l'ho trovato con tanta costanza. Ho imparato a districarmi tra telefonia, TV, cable, carte di credito, assegni a tasse da pagare.
Ho girato in lungo e largo la GTA e ho preso tanti mezzi per spostarmi da una parte all'altra che in tutta la mia vita! Ma alla fine torno a casa contenta ma anche spesso un pò triste. Ma una frase che sempre ho riportato in questo blog mi ricorda che: "feeling at home in a new country takes time".

domenica 20 settembre 2009

Canadian Experience Class

Per chi ha un permesso di lavoro temporaneo o per chi è studente ed ha conseguito una laurea Canadese, passare dallo stato di temporaneo a quello di residente permanente è relativamente semplice. Un applicante con queste condizioni ha, per il Governo Canadese, le conoscenze della società, della lingua e del mercato del lavoro del paese che lo ospita. Può quindi fare domanda di immigrazione nella categoria Experienced Class. I candidati devono avere almeno 2 anni di esperienza lavorativa in Canada o una laurea Canadese ed almeno un anno di esperienza maturata in Canada. Le categorie di lavoratori accettati per questa domanda devono avere un NOC appartenenti alle categorie: A, B o 0. Che tutto sommato copre la maggior parte dei lavori previsti per immigrare qui in Canada. Per chi fa domanda come lavoratore temporaneo, l'applicazione verrà processata basandosi principalmente sulle proprie esperienze lavorative e sulla conoscenza della lingua, mentre per chi è studente verrà valutato il proprio curriculum accademico.

I passi da seguire per poter fare domanda sono essenzialmente 4, a tal proposito segnalo l'utilissima guida del CIC a questo link.
Step 1. Raccolta Documenti
Step 2. Compilazione Domanda
Step 3. Pagamento Tasse previste
Step 4. Invio Applicazione
I documenti da compilare ed inviare per l'Applicazione sono i seguenti:
1. Certificato Principale della Domanda [IMM 0008] a questo link il pdf.
2. Dichiarazione Background (lavoro, studi, etc..) [IMM 0008 SCHEDULE 1] a questo link il pdf.
3. Cerificato specifico per la Experienced Class [IMM 0008 SCHEDULE 8] a questo link il pdf.
4. Certificato per le Informazione della Famiglia (da compilare anche per chi fa domanda unica) [IMM 5406] a questo link il pdf.
5. La chekclist di tutti i documenti da consegnare [IMM 5610] a questo link il pdf.

Altri documenti, non obbligatori, sono i seguenti:
- Per chi usa un avvocato (representative) [IMM 5476] - a questo link il pdf.
Il pagamento della tassa prevista per questa classe, può essere fatto anche online, stampando il pdf che viene generato a seguito del pagamento ed includendolo nella documentazione da inviare all'ufficio del CIC più vicino alla propria residenza.
La fee prevista è riportata nella seguente tabella:


Per le altre modalità di pagamento previste dall'ufficio di Buffalo (USA) si faccia riferimento a questo link. Per pagare online si può seguire direttamente questo link, sottolineo che il pagamento online NON è previsto per tutte le tipologie di domande.
Per l'invio dell'applicazione all'ufficio Immigrazione di Buffalo, l'indirizzo è il seguente:

Consulate General of Canada
Immigration Regional Program Centre
1 HSBC Center
Buffalo, New York
14203 - 2884 USA

mercoledì 9 settembre 2009

Oakwood e la sua esperienza...

Oggi voglio postare una email che ho ricevuto un pò di giorni fa (ovvio con l'autorizzazione dell'autore, che per motivi di privacy preferisce rimanere anonimo). Prima che venissi qui in Canada, se avessi letto qualcosa del genere le mie opinioni a riguardo non sarebbero state "positive", oggi la penso in tutt'altra maniera e comprendo molte delle parole scritte nella email di seguito, questo per sottolineare che si tratta di un'esperienza vissuta e come tale, suggerisco di accettarla come un diverso punto di vista basato su decisioni e scelte puramente personali.

>>

Cara Simona,

leggendo la tua email mi pare di capire che, in effetti, abbiamo diverse cose in comune, pur avendo seguito strade un pò diverse.

Ho fatto anch’io la procedura da Skilled Worker, ma sono arrivato "addirittura" con un work permit sponsorizzato dalla compagnia che mi assunse all’epoca. Il mio primo lavoro, subito dopo la laurea (anzi, ricevetti l'offerta ancora prima), nel mio settore per giunta. Insomma una bella botta di sedere. Ritengo la mia esperienza in Canada abbastanza profonda, perché ho avuto modo di vivere in provincia prima, in una realtà Canadian al 99%, e di spostarmi a Toronto poi, avendo una visione relativamente esaustiva di quella che è la società canadese. Per farla breve: dalla vita piatta (secondo me) di una cittadina del sud Ontario, a quella eccitante (sempre secondo me) di Downtown Toronto, mantenendo nel frattempo sempre lo stesso lavoro in azienda. Il lavoro per me è stata la grande attrattiva per spostarmi in Canada, e almeno inizialmente ero molto soddisfatto della parte professionale. Meno soddisfacente era la vita sociale di provincia, basata sullo stare a casa, spalare la neve, amicizie alquanto limitate, disquisizioni con i colleghi su meteo/hockey/basements/loans e tristezza diffusa. Questa fu per lo meno l'opinione che mi feci sulla prima parte della mia esperienza canadese.

La seconda parte, questa volta a Toronto centro, fu invece molto diversa e decisamente positiva. Il lavoro non era più l'unica cosa della mia vita, mi feci subito un sacco di amici di ogni nazionalità, uscivo tutte le sere, mi impegnavo in attività culturali, eccetera. Incontrai una donna stupenda, che è ancora la mia compagna. Decisi addirittura di comprare un condo.

Tutto questo era fantastico, ma con il tempo cominciai a riflettere. Lo scorso anno fu per me decisivo e giunsi a conclusioni importanti.

Innanzitutto ebbi modo di ragionare sul mio "status" in Canada. Nonostante io avessi tutto quello che un immigrato possa chiedere a un paese ospitante, non mi sentivo minimamente parte della società canadese. Avevo creato il mio piccolo mondo a Toronto, vero, ma tutto secondo il mio stile di vita, che era poi anni luce lontano da quello dei 'canadesi' - spero tu non mi fraintenda con questo termine. I miei obiettivi erano di crescere professionalmente e caratterialmente, di conoscere persone e posti nuovi, di creare e mantenere forti rapporti sociali, di viaggiare, di leggere, ma anche di divertirmi, di rischiare, di vivere un po' alla giornata. I miei amici - persone a cui mi sono affezionato tantissimo - erano tutto fuorché canadesi: Europei, Asiatici, medio - orientali, e ovviamente diversi italiani "nuovi arrivati". Il mio stile di vita era italianissimo: dal mangiare, al modo di vestire, al mio carattere, alle mie abitudini. A me francamente dell'hockey non è mai importato granché, come neanche del basket e del baseball. Ho sempre amato parlare di attualità, politica, storia, geografia, scienza, cucina, piuttosto che di linee di credito, di macchine nuove, di maltempo e di ridipingere la facciata di casa.

Come vedi cara Simona, mi sentivo un pò in un mondo tutto mio. Un pò come se fossi un eterno espatriato. Il Canada è un paese bellissimo per questo genere di cose, puoi mantenere le tue identità ed essere rispettato o anche ammirato in certi casi. Però come capisci, mi sembrava una contraddizione restare in questa situazione per tutta la vita, in questa specie di limbo caratterizzato dal non condividere molto di questa societa'. Problema mio ovviamente.

Accanto a questa riflessione forse un pò complessa e del tutto personale subentrarono poi altri problemi di natura più pratica. Mi rendevo via via conto che il Canada sotto certi punti di vista è davvero poco sviluppato: la sanità è secondo me alquanto arretrata, molte infrastrutture - dalle TTC ai trasporti (magari non quelli di Toronto ma per es. a livello provinciale o inter-provinciale) non sono ai livelli di paesi occidentali, idem per quanto riguarda previdenza e altri aspetti sociali. Inoltre, per la prima volta capii cosa significa convivere 12 mesi di fila con il maltempo e quali effetti questo abbia sull'essere umano: l'inverno 2008 (inizio) fu uno dei più freddi e nevosi degli ultimi anni (ricordo ancora che il bilancio del comune di TO andò in rosso per via delle spese di rimozione neve), l'estate fu terribile (pioggia e temporali di continuo), e poi inverno di nuovo. Infine, il grosso problema: il lavoro. La mia ex-posizione, per quanto interessante e fondamentale per la mia carriera attuale, aveva raggiunto una saturazione. Lo stipendio era decente, ma non mi avrebbe mai fatto fare i salti di gioia, nè mantenere una famiglia a livelli accettabili, perché volevo vivere a Toronto e non nella campagna sperduta canadese. Facevo il pendolare con la macchina, situazione non ideale dal punto di vista pratico, economico ed ecologico. Durante l'intero 2008 cominciai quindi a guardarmi intorno, sia internamente alla mia ex compagnia sia esternamente. Mi resi conto - con mia somma sorpresa - che in realtà le opportunità in Canada erano molto limitate, almeno per noi ingegneri. Nonostante i miei anni di esperienza, un Master Degree, referenze Canadesi, esperienza Canadese, un profilo professionale/inter-personale che ritengo di tutto rispetto, e centinaia di CVs inviati arrivai alla conclusione che... non c'era posto migliore di dove stavo già. Che però come ti dicevo, non era un lavoro di lusso e dove tra l'altro scoprii che la mobilità interna non era delle più entusiasmanti. Ti capisco quando mi parli della tua frustrazione su lavoro, mi sentivo anch’io così. Credo anzi sia normale, quando qualcuno che ha studiato, si è sacrificato ed è professionalmente e umanamente valido - insomma qualcuno come noi - ha lasciato il proprio paese per andare così lontano.. per poi scoprire una realtà non in linea con le proprie aspettative. Aggiungo inoltre che in Canada l’aspetto lavorativo è molto importante, nel bene e nel male: senza un lavoro decente non sei nessuno e anzi non fai affatto una bella vita. Avere poche possibilità nel posto dove si è immigrati, nonostante educazione e qualifiche, è una cosa dura a mandar giù. Ne ho viste e sentite di cotte e di crude su questo tema, dalla faccenda della "Canadian Experience", ai titoli degli immigrati non riconosciuti, dagli Ingegneri pagati poco (discorso intrapreso molte volte con colleghi canadesi), alla scusa della crisi economica. Non so quale di questi elementi prevalga, secondo me il discorso è più semplice: in Canada molti settori sono ahimè già saturi, specie quelli che richiedono una certa professionalità. Per questo non è facilissimo trovare/cambiare lavoro nel proprio settore, tutto qua. Certo, ci sono ambiti sicuramente più dinamici, come quello finanziario o del marketing, ma in generale la mia opinione non cambia. Una cosa che ho notato - e sicuramente l'avrai fatto anche tu da buona osservatrice che sei - è che in Canada puoi fare un pò di soldi se sei un piccolo imprenditore di te stesso. Con il secondo lavoro, l'aziendina a casa, oppure mettendoti a fare il libero professionista. Cose che fanno un po' tutti in Canada, lo vedi o lo vedrai. Cose che però mi hanno sempre tenuto lontano, non voglio vivere per lavorare come fa il 99% delle persone lì. Se poi posso darti un consiglio, non sperare troppo di fare grandi amicizie a lavoro, specie se i tuoi colleghi sono tutti cinesi. Per carità, io con molti di loro andavo d'accordo, specie con gli Hongkongesi, ma può richiedere molto tempo e pazienza e in ogni caso risulta difficile se fanno comunella. Anche io a lavoro non legai mai più di tanto, e stavo in una compagnia di 1000 persone.

Arrivando alla fine di questa storia... a luglio dello scorso anno, mentre ero deluso per la stasi lavorativa e mentre iniziavano i primi accenni di crisi anche in Canada, misi il mio CV su monster, per la prima volta nella mia vita. Beh da quel momento iniziai a ricevere decine di offerte da compagnie Europee (UK e Germania soprattutto), qualcuna addirittura dagli EAU. Alla fine del mese avevo in mano una offerta da parte di una grande compagnia Europea, tra l'altro cliente della compagnia canadese dove lavoravo. Capii che la mia esperienza canadese si stava per concludere ed era tempo di aprire nuove porte.

Decisi di lasciare il Canada per tornare in Europa. Sicuramente la parte emotiva ha giocato un ruolo importante, a me l'Europa mancava - e con essa anche l'Italia, anche se non sono tornato in patria. Ma si è trattato di una questione soprattutto razionale, legata alle opportunità, alla qualità della vita, ai benefits e nel mio caso anche dei salari che l'Europa di oggi può offrire. Insomma, tutto relativamente semplice e lineare. Certo, alcune cose del Canada mi mancano: gli amici (che però, in quanto tali, resteranno), lo stile di vita "urbano" di Toronto, la bella casa. Tutte cose importanti, per carità, ma legate per lo più al lato nostalgico che c'è in me e che come capisci ho dovuto sacrificare per ottenere altro, anche in prospettiva di una famiglia che un giorno vorrò formare qui in Europa e non in Canada. A tutt’oggi, sono sempre più convinto della bontà di questa mia scelta. Sono felice, il posto in cui mi trovo mi piace davvero, e' proprio così come sembra. Penso che difficilmente mi sposterò di nuovo, a meno di eventi imprevisti.

lunedì 31 agosto 2009

Video post!

Oggi posto 2 video fatti al rientro a Toronto domenica pomeriggio, mi scuso per la scarsa qualità delle immagini. Siamo esattamente sulla 401 l'autostrada più trafficata in Nord-America.

Quasi a Toronto:


in città:

martedì 28 luglio 2009

TFSA - Tax Free Saving Account

A partire da Gennaio 2009, tutti i residenti del Canada, maggiorenni hanno la possibilità di investire i propri risparmi con un TFSA Tax Free Saving Account. Vista la recente recessione il Governo Canadese ha attuato questo tipo di programma per incentivare i cittadini al risparmio a condizioni favorevoli. Annunciato nel 2008 nel bilancio federale, il TFSA non solo fornisce un nuovo modo di risparmio esentasse, ma da inoltre la possibilità di prelevare i propri fondi senza pagare penali ed in qualsiasi momento. Sono ammessi contributi fino ad un massimo di 5000$ annui. Parte dei contributi non versati durante l’anno, possono essere riportati per l’anno successivo o su una base a tempo indeterminato. Inoltre, il Tax Free Saving Account non ha limiti basati sul reddito, né ci sono limiti di età massima. Tuttavia, un TFSA non può essere assegnato come fondo per minori (o al di sotto dei 18 anni di età). Non è possibile avere conti congiunti e quindi sommare il contributo annuo, ma è possibile contribuire sul conto del proprio partner, se uno dei due ha un reddito superiore a quello dell’altro. A differenza di un conto di risparmio pensato per la propria pensione, i risparmi su un TFSA non sono deducibili dalle imposte. Inoltre questo tipo di conto può essere recesso in qualsiasi momento. E’ bene sottolineare che il superamento del contributo annuo di 5000$ porterà ad una tassazione dei propri risparmi del’1% per ogni mese di permanenza del contributo in eccesso, sul proprio conto TFSA. Le operazioni previste su un conto TFSA sono, come si può immaginare, poche. I contributi che possono essere versati non vengono pagati ed è concesso un solo prelievo al mese, i successivi sono a pagamento. E’ possibile prelevare fino all’intera somma presente sul conto ma se si è già raggiunto il numero di depositi annui pari a 5000$ non sarà più possibile versare sul conto, per quell’anno, alcun altro contributo. Per spiegare queste operazioni occorre un banale esempio. Per esempio: Se si versa un contributo di 4,000$ sul proprio TFSA nel 2009 ma successivamente si prelevano 1,000$ durante lo stesso anno, il limite del contributo per il 2010 sarà 7,000$. In pratica il contributo annuo massimo è di 5000$, ma se si sono fatti in precedenza prelievi, possono essere riaccreditati sul conto TFSA nell’anno solare successivo al prelievo, senza inficiare il tetto massimo previsto per quell’anno. Uno dei motivi per cui suggerisco l’apertura di uno di questi conti (aldilà dell’oggettiva convenienza) è il fatto che aiuta tantissimo nel crearsi un’ottima credit history, perché una banca, anche con soli 50$ al mese che versate, considererà positivo il fatto che stiate risparmiando.

Per approfondimenti è possibile trovare dettagli su un TFSA su tutti i siti delle banche Canadesi oppure qui, o sul sito del Dipartimento delle Finanze del Canada.

mercoledì 22 luglio 2009

Membership o matrimonio?

Come anticipato in uno dei miei commenti e come richiesto dal futuro Quebe-CHE(?)-SE' Francesco, il quale ha ripetutamente confermato l'intenzione di pubblicare un caso Quebec una volta ottenuto il visto di immigrazione; voglio parlare delle palestre qui a Toronto, sperando di essere di "intrattenimento" anche a chi ha la tendenza al sedentarismo (ogni riferimento al mio amico mush è puramente casuale). Qui in Ontario la fanno da grandi padroni 2 grossi nomi: Extreme Fitness (ex-Bally) e GoodLife Fitness. Sono 2 catene di palestre presenti in tutto il Canada. Ogni membro può (sotto opportuna sottoscrizione) frequentare ognuna delle tantissime palestre presenti nelle varie zone qui a Toronto o addirittura nel resto del paese. Le locations di queste palestre solitamente sono in zone molto centrali e presso quasi tutte le fermate metropolitane e centri commerciali. Io le ho visitate entrambe, sfruttando dei weekly-pass che sono soliti fornire ai probabili futuri membri. L'interno di queste palestre, almeno nella Toronto downtown, è proprio come si immaginano le palestre Nord-Americane. A 4 piani tutte vetrate, con decine di tread-mill, ellipticals, cyclette, stepper e via dicendo, ognuno posizionato di fronte una TV o integrata direttamente sulla macchina. Gli spogliatoi sono fornitissimi e fanno invidia ad un centro estetico, vengono forniti: shampoo, bagnoschiuma, creme corpo, asciugacapelli ed asciugamani calde appena uscite dall'asciugatrice. Tutto però, ha un costo. Ciò che salta subito all'occhio quando si va a chiedere informazioni su un possibile abbonamento, indipendentemente dalla palestra, è la totale assenza di una politica di rinuncia (eccetto per la GoodLife Fitness che se ne è personalizzata una...). Questo vuol dire che la sottoscrizione è annuale e se, durante i 12 mesi previsti, si cambia idea, ci si ritiene insoddisfatti degli istruttori o di quant'altro, ci si spezza una gamba o, semplicemente, ci si fa vincere dal sedentarismo, beh si dovrà comunque continuare a pagare. Nel caso di infortunio si può temporaneamente congelare la sottoscrizione ma NON i pagamenti, che continueranno mensilmente come previsto, tramite accredito direttamente sul proprio conto in banca, insomma peggio di una finanziaria! Un'interessante caratteristica di queste catene è che è possibile trovarne di esclusive per sole donne. La GoodLife Fitness, ad oggi, è l'unica palestra che ho trovato che consente ai membri di recedere la sottoscrizione pagando 99$ di penale. Una cosa che mi ha lasciato letteralmente senza parole, un pò come quando mi chiedono se conosco la nutella, è stato il fatto che, aldilà delle super strutture, c'è davvero carenza di istruttori qualificati. E non parlo dei personal-trainer che si fanno pagare a peso d'oro per seguirti e consigliarti con la dieta. Ma piuttosto istruttori in classe che ti stimolano a lavorare senza l'ausilio di una macchina. Abituata ai miei corsi di aerobica, corpo libero, step, dopo mesi di ricerca ho scoperto che è praticamente impossibile trovare una palestra dove esistano tutte, o anche solo in parte, queste attività. Le uniche classi che vanno alla grande sono: yoga, pilates e pilates & yoga. In pratica lezioni che hanno come obiettivo aumentare elasticità e coordinazione più che tonificare e far perdere peso. Per me, che ho l'ultimo ricordo della mia taglia 42 sul panino Positano preso all'Autogrill di Fiumicino prima di venir qui, queste lezioni proprio non vanno. Il fatto strano è che qui, come credo anche in US, il martellamento delle diete, degli attrezzi strani venduti alle televendite che con 7 minuti al giorno ti fanno avere il fisico di Matthew Mc Connery, dei cibi a basso contenuto di grassi e senza sapore, è continuo! Eppure il numero di persone in sovrappeso è elevato, e I swear queste palestre sono sempre pienissime sin dalle 6 del mattino!
Se un giorno deciderete di iscrivervi in una qualsiasi gym qui in Canada, che sia un grande nome o a gestione familiare, ricordate sempre di contrattare il prezzo offertovi in principio. Nella maggioranza dei casi, offrono mesi iniziali gratuiti e enrollment for free. I ragazzi che lavorano in questi centri, solitamenti sono gentili, ma non vi molleranno finchè non vi abbonate! Se provate a trovare scuse per l'assenza di cancellation policy vi suggeriranno che non ci si sposa pensando di doversi lasciare un giorno. Per fortuna hanno inventato il divorzio...

domenica 28 giugno 2009

TTC - Ride the Rocket


TTC è acronimo di Toronto Transit Commission. E' la società che gestisce il trasporto pubblico nella città di Toronto e comprende bus, metro e tram. Comune a tante città del mondo, per poter accedere ai servizi della TTC ci sono diverse tipologie di pagamento: singolo, giornaliero, settimanale e mensile. Una corsa singola costa oggi: 2,75$ e permette di andare una volta in metro ed una o più volte su bus/street car. In questo caso non c'è un vero e proprio biglietto, ma si acquista un token, una monetina piccolissima come il nostro centesimo all'incirca, qui un'immagine. E' possibile inserire il token all'ingresso ai tornelli o in un contenitore posto di fronte l'addetto della TTC, è riconoscibile da un adesivo fares e il prezzo 2,75$. Oppure se si viaggia in superficie si entrerà nel bus/street car dalla porta anteriore e si lascerà il token nell'apposito contenitore posto vicino l'autista e della stessa forma di quelli presenti nelle metropolitane. Se si usa la metro e si prevede di prendere un bus/tram per completare il viaggio bisogna ricordarsi di ritirare il transfer alla stazione di arrivo e prima di uscire dai tornelli della metropolitana. Il transfer è un biglietto cartaceo in cui si ha evidenza da quale subway station si sta venendo e l'orario. Se invece si effettua il viaggio al contrario, cioè bus e poi metro, dopo essere saliti sull'autobus dalla porta anteriore ed aver depositato il token nell'apposito contenitore, si chiederà all'autista il transfer cartaceo per poter poi poterlo esibire al tornello in ingresso alla metropolitana. Se vi scordate il transfer prima di uscire dalla metro, beh dovrete pagare un altro token per prendere un mezzo un superficie e viceversa per la subway. Su tutti i mezzi TTC è comunque possibile pagare in contanti avendo la cifra esatta per bus e street car e pagando il costo del token allo sportello in ingresso alla metro. Ci sono altre modalità e costi per viaggiare coi mezzi della TTC, e cioè un pass giornaliero, che sembra un gratta e vinci, un weekly pass, pensato più per la gente che lavora che per i turisti, in quanto è valido sempre dalla domenica al sabato successivo e NON 7gg dall'acquisto, come si potrebbe pensare, quest'ultimo è acquistabile solo di giovedì e in limited edition! Poi c'è l'abbonamento mensile che, ad oggi, ha un costo di 109,00$; è opportuno ricordare che tutti i monthly pass sono deducibili dalle tasse per cui è importante conservare il pass anche dopo la sua scadenza e firmarlo sulla parte posteriore.
Un'altra informazione che voglio dare a riguardo è, credo, una singolarità non presente da noi in Italia. Visto il freddo dell'inverno, è frequente trovare molti capolinea dei bus nel sottosuolo, quasi a livello della metropolitana, uscendo così dalla metro non si dovrà salire completamente in superficie per prendere l'autobus in coincidenza. Solitamente sono grandi piattaforme dove convogliano diversi autobus, grazie a questo sistema non si esce dal perimetro della stazione per cui non è neppure necessario prendere un transfer o richiederlo all'autista in quanto all'interno delle stazione è sempre possibile cambiar mezzo senza dover passare da tornelli o controlli del personale. Su queste piattaforme l'attesa del bus viene fatta mettendosi in fila e rispettando l'ordine, una volta che si sale sul tram o l'autobus. Ogni mezzo della TTC ha una voce che annuncia la prossima fermata, per prenotare le fermate, oltre ai classici bottoni come da noi, sono presenti delle cordicelle gialle che percorrono le vetrate dei mezzi ad altezza media, devo dire che la prima volta che le vidi rimasi davvero incuriosita: un sistema dall'aspetto davvero arcaico per il Nord-America! Ma funziona e credo sia economico. E' buona abitudine qui salutare sempre l'autista, o semplicemente ringraziarlo con un thank you, se si scende dalla porta anteriore, non è raro che l'autista vi auguri buona giornata e vi saluti in risposta!

giovedì 28 maggio 2009

Scoprire Toronto con un Working Holiday Visa

In questo post vorrei trattare come argomento il mio viaggio di WHV con destinazione Toronto, dando dei consigli/opinioni a riguardo, sperando possano essere utili a chi, come me, inizierà la sua avventura Canada con un visto di vacanza/lavoro di 6 mesi. Molte delle persone con cui ho parlato e che si accingono a fare questo viaggio, non hanno ancora idea di cosa ne sarà del Canada una volta finiti i 6 mesi di permanenza o semplicemente vogliono fare un'esperienza all'estero per migliorare la lingua e arricchire il bagaglio di esperienze internazionali. Ma, qualunque sia il motivo che ti spinge a venire qui nella terra del maple syrup, anche tu dovrai fare i conti con le "regole" che questo paese ha sugli immigrati...seppur temporanei! Io sono dell'idea che per quanto possa piacervi la neve, le attività invernali, arrivare qui quando l'inverno è alle porte significherà privarvi di una delle stagioni, l'estate, in cui il Canada è uno dei più bei paesi del mondo! In questa stagione è tutto in fiore, tutto verde, l'erba Canadese cresce rigogliosa tra i vialetti e nelle back yards che ritrovano il loro splendore grazie al paziente lavoro quotidiano di tutti gli amanti del giardinaggio.
Una volta pianificata la partenza ciò che non dovrebbe mai mancare tra i vostri bagagli è: un laptop, soldi a sufficienza per vivere 6 mesi e guanti, cappello e sciarpa dei più caldi e resistenti al vento che possiate trovare! Non elencherò ciò che bisogna fare come primi giorni, vi rimando a questo link (in italiano) per la lista, ma al contrario vorrei solo dare la mia visione delle cose e di Toronto. E' facile comprendere quanto può essere eccitante venire con un visto di lavoro, in una città come Toronto: grande, cosmopolita, molto più Nord-Americana di tante altre città Canadesi. Il primo ostacolo per tanti che non hanno parenti o amici qui è trovar casa, non nascondo che senza credit history, senza lavoro e con un visto di soli 6 mesi, molti padroni di casa faranno storie ad affittare un appartamento, ma non scoraggiatevi e optate per soluzioni più "accessibili" come basement ammobiliati o una stanza in casa con altri ragazzi e ragazze, solitamente più facili da trovare, almeno in downtown. Dopo i vari adempimenti burocratici come SIN number, conto in banca, PayAsYouGo card per il telefonino, visite in giro per la città da veri turisti, vi chiederete se non sia il caso di cercar lavoro, se non altro per il fatto che l'ammontare dei soldi è sempre in calo. Molte delle persone con cui ho parlato o ci siamo scritti email e quant'altro, hanno desiderio di trovare subito qualche lavoretto in bar/ristoranti o supermercati, a mio avviso una cosa che in Italia avremmo volentieri evitato di fare, io per prima. Una cosa che ho scoperto qui, col tempo è che lavorare in un ristorante non è cosa facile! In pratica anche per fare il cameriere ai tavoli c'è bisogno di molta esperienza, per cui non meravigliatevi se il ristorantino Italiano in Little Italy neanche vi richiama per dirvi "no grazie". La spiegazione è presto detta: come in tutti i lavori, l'esperienza e le referenze sono fondamentali ovvio, ma entrano in gioco anche altri fattori. La mancia in Nord-America è obbligatoria ed è proporzionale al conto che pagherete a fine cena, a Toronto è un minimo del 15%, per cui se siete a cena al ristorantino Francese più in di Toronto e il conto è salatissimo, il cameriere che vi ha servito percepirà una notevole mancia, anche facendo lo stesso lavoro di quello assunto al fast-food sotto casa. Ecco perchè qui c'è una lunga gavetta che parte, da quando si è adolescenti, dal fast-food del grande centro commerciale fino, dopo vari anni di esperienza, al ristorante in centro. La storia cambia se pensate di lavorare alla cassa di un supermercato, io ritengo la cosa più semplice ma di certo meno remunerativa.
Aldilà di tutto io consiglio sempre di provare a trovar qualcosa nel proprio campo, in quello cioè in cui vi sentite più confidenti nel lavoro. Poter dimostrare esperienza, qualunque essa sia, è la migliore referenza che possiate presentare.

domenica 24 maggio 2009

Un monopolio chiamato Rogers

Eccomi a trattare di un argomento che mi sta particolarmente "a cuore": telefonia mobile, servizi Intenet e Pay TV. Di certo il mio amico mush mi dirà che mi lamento sempre, ma la mia opinione è che qui la telefonia mobile non funziona! E' probabile che il problema di fondo sia che funziona benissimo in Italia. Io suggerisco di evitare come la peste le schede ricaricabili, di qualsiasi gestore, sono costose, il credito ha vita 30gg e le tariffe sono da chiamate internazionali in ora di punta. Praticamente una cambiale mensile senza i vantaggi che implicitamente dovrebbe avere una PayAsYouGo, come vengono chiamate qui le ricaricabili. 
Risulta quindi inevitabile pensare immediatamente di fare un contratto con uno dei pochissimi gestori che operano qui in Canada, in pratica sono solo 2 ma con diversi nomi. Il mercato è comunque monopolizzato da Rogers e il suo Fido amico e tutto il resto si direbbe relativo. I contratti qui sono più lunghi del mutuo della vostra casa ed è impossibile recederlo, se non vendendosi un rene per pagare la cancellation fee. Il mio contratto è biennale, ho avuto uno sconto promozionale, ma ho chiamate gratuite dopo le 19:00 e nei week-ends ed sms illimitati. Il contratto ha un costo base di 45$ a cui vanno aggiunti 10$ se non vuoi pagare quando qualcuno ti chiama, altri 10$ se vuoi vedere il numero di chi ti chiama ed altri 5$ se vuoi: avviso di chiamata e segreteria telefonica, quest'ultima molto in voga in Nord-America. 
Meno disastroso è il discorso Internet e TV, se non in termini di soldi. Anche qui Rogers ha il monopolio. Internet è veloce, affidabile e l'attivazione è quasi immediata, almeno qui a Toronto. Di contro c'è che Rogers è famoso per generare bollette randomaticamente, quindi non meravigliatevi se la prima bolletta sia di 500$ in più di ciò che vi aspettevate! In media per 1 Mbps si pagano 35.99$ + 3$ al mese per il modem, per 7 Mbps sono 46.99$ mentre per 10Mbps sono 59.99$. Le alternative sono un ADSL con una compagnia locale che vi chiede un anno di pagamento anticipato e non vi garantisce una linea affidabile, ma a prezzi ragionevolissimi. 
Per la TV non credo esista altro gestore che fornisca tale servizio (via cavo), per cui non c'è molto da scegliere. Rogers parte con un piano base con una serie di canali inutili che al 90% sono news o televendite sull'ultimo attrezzo che fa miracoli per dimagrire. L'abbonamento mensile parte da 29.99$ fino ad arrivare oltre i 100$ basato sulle proprie esigenze. 
La cosa positiva nella tragedia del dare a Rogers un sacco di soldi mensilmente è che se, dopo qualche anno di puntuali pagamenti, minacciate di cambiare gestore vi regalano servizi e telefonini nuovi!

giovedì 21 maggio 2009

Come e dove

Con l'introduzione delle nuove norme, che interessano le domande di immigrazione permanente come lavoratore specializzato, voglio aggiornare le modalità di pagamento e di invio delle Applications. Per poter fare domanda di immigrazione è necessario pagare la tassa prevista. Ad oggi il costo della domanda (principal applicant) è di 550$ o 335€, al link è possibile avere una lista di tutti i costi previsti per i vari servizi di cui il CIC si occupa (è il sito in italiano). Come precisa il sito del CIC:

  • L'Ambasciata del Canada a Roma non accetta pagamenti tramite CARTA DI CREDITO.
  • L'Ufficio Visti dell'Ambasciata del Canada a Roma non accetta pagamenti in contanti, fatta eccezione per la somma esatta del pagamento richiesto, in dollari canadesi e se versata di persona.

Per i residenti in Italia il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario (in €) o deposito diretto, presso una delle filiali Banca Intesa Sanpaolo secondo le seguenti coordinate:

Nome: Ambasciata del Canada - Ufficio Visti
Numero Conto bancario: 100000560132
Agenzia 14 - Corso Trieste, Roma
ABI: 03069
CAB: 03219
CIN: E
IBAN: IT28 E030 6903 2191 0000 0560 132
SWIFT CODE (per transazioni dall'estero) BCITITMM

Una volta compilati tutti i documenti, pagata la relativa tassa, l'applicazione va inviata al seguente indirizzo:

Citizenship and Immigration Canada

Federal Skilled Worker

Centralized Intake Office

PO BOX 7500

Sydney, NS

B1P 0A9

Canada

se inviata tramite regolare posta, se invece si utilizza un corriere, sarà questo indirizzo:

Citizenship and Immigration Canada

Federal Skilled Worker

Centralized Intake Office

196 George Street

Sydney, NS

B1P 1J3

Canada

Per altre informazioni è possibile consultare il sito del CIC a questo link.

domenica 19 aprile 2009

Il costo della vita a Toronto

Oggi tratterò un argomento di interesse per tutti gli immigrati o anche per chi decide di vivere qui solo temporaneamente. Il costo della vita a Toronto. Specifico Toronto (o GTA) perchè ogni provincia/città del Canada può avere sostanziali differenze. 
Parto direttamente col dare delle cifre, mi riferisco ad una generica spesa al supermercato, elencherò solo alcuni tra i tantissimi prodotti che si possono acquistare, se dimentico qualcosa di fondamentale, potrò aggiungerla in seguito.
  • 3l Latte (in busta, il + economico)  ---  5.99$
  • Lactose Free 2l Latte  ---  5.69$
  • Pane  ---   2.19$
  • Bagnoschiuma Dove  ---   4.99$
  • Mascarpone SILANI 475g (?) ---  9.79$
  • Mascarpone Galbani 500g --- 14.99$
  • Succo Arancia 2l  ---  6.49$
  •  1 Kiwi   ---   0.99$
  • Uva Bianca  ---   4.39$
  • 4 panini ---   2.49$
  • Vaschetta pomodorini ciliegia  ---  3.49$
  • Kinder Bueno --- 1.25$
  • 12 uova   ---  3.49$
  • banane  1 Kg  ---  1.52$
  • Tonno (1 scat.)  --- 1.69$
La lista è basata sull'acquisto dei prodotti presso una catena di supermercati di grandi dimensioni, per cui in media più conveniente. Certo Wal-Mart è sempre e comunque la scelta migliore per i propri acquisti a basso costo. Per chi ha la fortuna di averlo sotto casa però...
Parlando poi di spese generiche, quelle possono essere molto variabili, dipende quanto importante è la scelta del ristorante dove cenare, il club dove bere un aperitivo o il semplice
Bar&Grill dove incontrarsi con gli amici. Qui comunque ci sono tanti ristoranti che offrono: All you can eat! Paghi una quota fissa, di solito non bassissima, ad esempio 25-30$ e mangi ciò che vuoi finchè lo stomaco ti regge. Devo dire che a Roma, con 15-20Euro non riesci neanche a pagarti la cena dal kebabbaro sulla Laurentina. Ma Roma non è stata costruita in un giorno...
Altre spese rilevanti che vorrei elencare, e che potrebbero essere annoverate tra le spese fisse sono:
Metro Pass mensile  - 109.00$ (beh a Roma è 30€ - ma mettere a confronto ATAC - TTC sarebbe desolante...)
Token pass Metro 1 viaggio - 2.75$
Cinema - 12.50$
Barbiere/Parrucchiere - 50$ (sono cari direi - al 90% il tuo barbiere è italiano - di III generazione ovvio - e non è mai stato in Italia)

Prezzo della benzina: tra 0.83$ - 0.84$ a litro - e qui c'è da dire che neanche a Dubai il prezzo della benzina è così basso. Con gli occhi di un italiano immagino risulta una cifra inimmaginabile, se non nelle campagne elettorali di qualche politico. Ecco spiegato perchè qui girano tutti in SUV.
Tutto sommato qui il costo della vita non è eccessivo, gli affitti in una grande città come Toronto, la più grande del Canada, sono in media più bassi rispetto alla nostra capitale. Tante altre cose sono però più care: assicurazione auto (mettete in conto che la macchina vi costa di più della fidanzata), spese mediche specialistiche (se non possedete un'assicurazione), telefonia mobile (10 anni indietro rispetto l'Europa e cara come null'altro!), tasse, servizi generici quali: meccanico, elettricista, idraulico, queste categorie guadagnano di più di un chirurgo plastico in California. 
Per il resto qui la tecnologia ha di certo prezzi più bassi rispetto al belpaese, computers, TV, piccoli e grandi elttrodomestici sono davvero economici, soprattutto comparati agli stipendi medi.
L'abbigliamento non può, come è normale che sia, essere confrontato con la nostra moda ma si può scegliere abbastanza bene. Molto importante comunque è da ricordare che qui tutto, dalla roba canadese a quella europea, è orgogliosamente Made in China!!

martedì 31 marzo 2009

Simona dice del Canada...

Dopo 6 mesi da Permanent Resident ed i precedenti 6 mesi di Working Holiday Visa, ho una mia visione, certo superficiale visto il poco tempo di permanenza, di questo paese. Non posso non esser d'accordo con Mario su quel che dice dell'Italia, seppur continuo a rimanere orgogliosamente italiana. Ma non voglio elencare i motivi per cui lasciare l'Italia, ognuno ha una visione delle cose molto diversa, dipendente da dove e come vive.  Il Canada è un paese meraviglioso, ricco di bellezze naturali; le persone qui sono gentili, c'è un elevato rispetto verso il prossimo. Le case sono bellissime, tutti i villini messi a schiera col giardino perfetto  e sempre in ordine. L'estate si sente il profumo dei barbecue e gli uccellini, di tutte le razze e colori, che canticchiano ad ogni angolo. L'Ontario è pieno di scoiattoli, ed è bellissimo vederli giocare con una nocciola appena rubata! Le strade sono enormi, dritte e pulite. Il traffico è ordinato, tutti rispettano il codice stradale. I mezzi pubblici funzionano alla perfezione, la metro nelle ore di punta passa esattamente ogni minuto. Il bus passa sempre allo stesso orario, traffico o non traffico, non aspetti mai più di una media di 7 minuti!
I negozi sono grandi, efficienti e se compri qualcosa e ti penti la riporti indietro e ti ridanno tutti i soldi, hai un mese di tempo per pentirtene. La benzina costa pochissimo, le macchine sono grandi e super-accessoriate a prezzi accessibili per la media degli stipendi. 
Ma come ogni medaglia c'è anche un'altra faccia. Beh la cosa che più appare scontata è che: il Canada non è l'Italia. Certo può sembrare teoria dell'ovvio, ma ha un significato questa precisazione. Come ogni emigrante che cambia paese, il paragone col proprio accade quotidianamente. Questo è uno degli errori che tutti facciamo e che è impossibile da evitare. Il Canada è un paese freddo, ma non solo per il clima, le persone sono diverse da noi. Qui non ci sono i veri amici, puoi conoscere tanta gente, ma nessuno si fiderà mai completamente l'uno dell'altro. Le persone si conoscono all'80% sul posto di lavoro. Le più grosse popolazioni in Canada sono cinesi ed indiane. I cinesi sono una popolazione veramente chiusa e conservatrice, stanno sempre tra di loro, sono gentili quanto basta ma il saluto al mattino non è dovuto. Anche se cerchi di socializzare con loro ti accorgi che comunque ti lasciano ad un passo perchè non appartieni alla loro cultura. Hanno i loro supermercati, le loro banche, negozi e via dicendo tutti in cinese! Io mi sono "sentita" cacciar fuori da un negozio di abbigliamento in un quartiere cinese, solo perchè caucasica. Ma alla fine ti dici che puoi vivere anche senza. 
In nord-America tutto è spinto dai soldi, senza un lavoro ed una buona carta di credito davvero sei nessuno. 
Per uno spirito avventuriero come me la cosa che più mi è pesata qui...e mi pesa ancora è l'ipotecare un anno della mia vita! Mi spiego, se vuoi fare un abbonamento o qualcosa di simile è tutto a scadenza annuale,  not refundable. L'abbonamento del telefonino: almeno 2 anni. La TV/Internet almeno 1 anno. La palestra almeno un anno, l'appartamento almeno un anno. Davvero se cambi idea potresti trovarti costretto a pagare tutto l'anno per intero
Un'altra differenza sostanziale e la più dura per me da "digerire": il cibo! Puoi comprare origano, prezzemolo, il pane, tutto ciò che ti serve, ma non ha profumo, non ha gusto, grassi e conservanti sono ovunque. Il latte fresco dura almeno 2 settimane! Persino i ristoranti italiani non sono la stessa cosa, per forza di cose hanno "americanizzato" i menu, per accogliere una clientela sempre più vasta, c'è da dire che molti hanno proprietari cinesi...
A Toronto i rapporti umani sono davvero più rari, la gente non si frequenta, le amicizie non si coltivano. Ho conosciuto gente di 25 anni, nati e vissuti qui senza amici, o al più 1/2 ex-colleghi universitari. Per un italiano è davvero anomala la cosa, almeno per me che ho sangue meridionale. E' cultura che i genitori, appena uno dei propri figli finisce la scuola, si aspettano vada via. Mamma e papà non pagano la tua università, qui si fanno un prestito, chiamato student-loan, ti laurei, inizi a lavorare e ti ripaghi il prestito che i tuoi hanno fatto per farti studiare. 
Ritorno a dire che questa è la mia superficiale visione dell'Ontario e di Toronto, ma mi son trovata concorde anche con altri italiani che, come me, hanno lasciato il belpaese per la terra dell'acero. Rimango comunque sempre dell'idea che per opportunità lavorative e stile di vita, questo è un paese ideale dove crescere i propri figli.

venerdì 27 marzo 2009

Affittare una casa

Dopo settimane di assenza riprendo trattando di un argomento che, nella maggior parte dei casi, interessa tutti gli immigranti in generale: l’affitto di una casa. Parto dalla distinzione tra casa, condo, basement e rental property. Chi decide di affittare una casa, dotata di giardino e garage, solitamente è perché preferisce vivere in periferia, nella tranquillità delle zone residenziali, decisamente affascinanti per chi ama questo stile di vita. I lati negativi certo sono pochi: spazzare il vialetto dalla neve (obbligatorio), portar fuori la spazzatura in giorni prestabiliti e rispettando gli orari. Un basement può essere considerato parte di una casa, solitamente sono con ingressi separati e molte delle utilities sono in comune con i proprietari della casa che, al 90%, abitano al piano superiore. Ci sono i pro e i contro ad abitare in un basement. I vantaggi sono: prezzi ridotti, possibilità di condividere un giardino ed aria fresca, spazio per la macchina sulla drive way. Gli svantaggi: poca luce, visto che è un seminterrato, grossa umidità specie nei mesi invernali, possibili padroni di casa “fastidiosi”. Per quanto riguarda i condo sono il massimo che l’affitto di un appartamento può dare, differendo ovvio, da palazzo a palazzo. Solitamente un condo prevede tutte le utilities come: luce (detta hydro), gas, acqua, riscaldamenti, compresi nel prezzo d’affitto, l’appartamento è dotato di una cucina completa, di lavatrice, asciugatrice, frigo, lavastoviglie e microonde. I vantaggi del condo sono proprio questi: avere tutto incluso, senza sorprese sulle bollette a fine mese. Gli svantaggi sono generalmente: prezzi più elevati e parcheggio non incluso. Una rental property è una sorta di appartamento condominiale ma a differenza del condo, non c’è un proprietario dell’appartamento (landlord) che decide di affittarlo, ma è un’agenzia che possiede il palazzo ed affitta annualmente i vari appartamenti. In una rental property non è possibile acquistare appartamenti per cui, tutti i condomini, sono affittuari (tenants). La differenza sostanziale rispetto ai condo è che non si è dotati di utilities, questo nella maggioranza dei casi, è possibile trovare buildings con accessori anche negli appartamenti. Solitamente le cosiddette facilities sono nel basement del palazzo, lavatrice ed asciugatrice a gettoni, quindi una spesa in più mensile. Molti condo e molte rental properties hanno una palestra interna al palazzo, piscina, sauna, campi da squash o robe simili, una stanza per i parties, una stanza di svago con tavolo da biliardo, stanze con divani o tavoli per riunioni, spesso molti condo hanno sul tetto una sorta di giardino con gazebo e spazio accessibile a chi vuole dare un piccolo party con barbecue annesso.  Un palazzo che offra tutte queste utilities, solitamente si trova a downtown, dove i prezzi degli appartamenti hanno cifre molto diverse rispetto alla periferia.  Passando all’affitto vero e proprio di una casa/appartamento c’è da dire che qui l’illegalità degli affitti a nero non esiste neanche tra gli italiani trapiantati da anni in Canada! Addirittura è possibile scaricare da qui lo statuto dell’affittuario, con diritti e doveri per entrambi le parti. Se vi accingete ad affittare un condo, dovrete rispettare alcune caratteristiche essenziali per la maggioranza dei landords: avere un lavoro, una credit history positiva, presentare delle referenze. Qualunque casa o appartamento o condo decidiate di affittare c’è una cosa che si dovrebbe sempre fare: trattare il prezzo di affitto. A meno che non si tratti di rental property, dove i prezzi sono stabiliti da un’agenzia per cui non “trattabili”. Come molte cose qui in Canada, solitamente l’affitto di una casa ha una scadenza annuale, viene richiesto il primo e l’ultimo mese di affitto e, se il tenant decide di continuare la permanenza nell’appartamento anche dopo lo scadere dell’anno contrattuale, il padrone di casa ha l’obbligo di pagargli gli interessi sul mese versato in caparra. Quando affittate una casa ricordate di leggere sempre attentamente il contratto di affitto e di richiedere la pulizia dell’appartamento e le tende, se fosse necessario. Ci sono diversi siti disponibili online dove cercar casa, io suggerisco, come sempre, la craiglist